Il CeRICT, essendo una società cui aderiscono le Università, sedi principali di invenzioni e sperimentazione di nuove tecnologie, ha l’obiettivo di:
- sostenere ed incentivarne la valorizzazione anche attraverso l’utilizzo degli strumenti di protezione della proprietà intellettuale.
- favorirne l’applicazione e la commercializzazione.
I risultati delle ricerche, spesso onerose non solo da una prospettiva economica, possono essere protetti; la tutela del proprio bagaglio di know-how e di ritrovati tecnologici risulta spesso determinante in un mercato concorrenziale, specialmente in un contesto dinamico e mutevole come quello attuale. Ricorrere alla tutela del brevetto, consente sia di rendere di pubblico dominio il contenuto di un’invenzione sia di usufruire in esclusiva, anche se per un periodo di tempo e su un territorio limitato, del relativo diritto di sfruttamento.
Sia un’idea, sia un prodotto, sia un processo possono godere della tutela brevettale, le caratteristiche essenziali del bene/servizio da brevettare sono: novità, attività inventiva, applicazione industriale e liceità.
Per ottenere un brevetto in uno o più stati è possibile seguire:
- le procedure delle singole nazioni;
- la procedura definita dalla Convenzione del Brevetto Europeo nel 1978 (che permette con una istruttoria unica ed il contestuale deposito del brevetto in più stati europei;
- la procedura definita dal Trattato per la Cooperazione in materia di brevetti (PCT - Patent Cooperation Treaty) che definisce una pre-istruttoria unica valida per un gran numero di nazioni aderenti al trattato.
I primi risultati ottenuti in tal senso sono nati dalla collaborazione tra il CeRICT, la Circumvesuviana, il Consorzio della Regione Campania, (Consorzio delle Università e degli istituti CNR della Campania operanti nei settori dell’Informatica, dell’Elettronica dell’Optoelettronica e delle Telecomunicazioni) e la OptoSmart (spin off accademico dell’Università di Benevento e dell’Istituto di Materiali Compositi e Biomateriali del CNR); la collaborazione ha consentito:
- la prima installazione della fibra ottica sui binari di una rete ferroviaria per monitorarne, da una stazione, la temperatura, le deformazioni e le vibrazioni in modo da tenere sotto controllo l’integrità strutturale ed il traffico ferroviario;
- la preventiva brevettazione di alcune realizzazioni particolarmente innovative nel campo dei sensori.
Tali risultati costituiscono una novità assoluta, nonché un significativo contributo al miglioramento della sicurezza negli impianti ferroviari.