- Home
- Progetti Nazionali conclusi
OptoFer
Project |
OptoFer |
Titolo |
Tecnologie optoelettroniche innovative per il monitoraggio e la diagnostica dell'infrastruttura ferroviaria |
Acronimo | OptoFer |
ID del Progetto | PON03PE_00155_1 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/10/2013 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Cusano Andrea | Coordinatori per CeRICT | Marco Consales e Marco Pisco - Unisannio |
Abstract
Abstract | |||
Il presente progetto di ricerca industriale è promosso dalla società TOP-IN "Tecnologie OPtoelettroniche per l'INdustria" che nasce in attuazione e a valle dell’esito dell’istruttoria del MIUR nell’ambito del PON Ricerca e Competitività 2007-2013, rivolto alla creazione di nuovi Distretti ad Alta Tecnologia e/o nuove Aggregazioni Pubblico –Private. Nell’ambito di un obiettivo più generale volto a definire e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative in grado di potenziare e rendere maggiormente competitivo il sistema produttivo dei mezzi/sistemi di trasporto e della logistica nella regione Campania, questo progetto si propone di sviluppare sistemi di sensori innovativi in fibra ottica per il monitoraggio e la diagnostica dell’infrastruttura ferroviaria finalizzati all’incremento del livello di sicurezza, di affidabilità e di efficienza del trasporto ferroviario. Questi sistemi saranno sviluppati tramite la realizzazione di prototipi di sensori ottici innovativi ovvero grazie all’impiego di tecnologie optoelettroniche che, opportunamente applicate nell’ambiente ferroviario, saranno in grado di fornire informazioni sui diversi parametri critici di interesse per la sicurezza ferroviaria. In particolare le attività di ricerca si concentreranno su due specifiche linee di intervento selezionate per migliorare la sicurezza in ambito ferroviario ma anche per le importanti ricadute che potrebbe avere in altri settori affini. Nella fattispecie verranno sviluppati: • un sistema di sensori in fibra ottica per la mitigazione del rischio associato ad eventi franosi; • un sistema di sensori in fibra ottica per il monitoraggio delle gallerie sulle tratte ferroviarie. Al fine di mitigare gli effetti delle frane, verrà concentrata l’attenzione sullo sviluppo di prototipi di sensori in fibra ottica in grado di effettuare la misura di alcuni precursori di eventi franosi ovvero: • Misura del contenuto di acqua nel terreno; • Rilevazione di emissioni acustiche associate a fratture nelle rocce; • Rilevazione di fenomeni sismici. Inoltre, al fine di incrementare i livelli di sicurezza nel trasporto ferroviario e di ridurre i rischi di incidenti con possibili danni per l’uomo, l’ambiente e l’infrastruttura ferroviaria, in tale progetto verrà sviluppato un sistema di sensori in fibra ottica innovativo multi-parametrico per il monitoraggio nelle gallerie. In tale ambito, gli sforzi delle attività di ricerca verranno concentrati sullo sviluppo di sistemi di sensori per la rivelazione di un numero limitato di parametri che rappresentano però degli importanti fattori di rischio e pericolosità per la sicurezza di persone e cose associati a differenti scenari incidentali in ambito ferroviario. Tra le grandezze di interesse è stata selezionata la temperatura in quanto è in grado di rilevare tempestivamente l’insorgere di un incidendo o una condizione di temperatura elevata che possa essa stessa essere la causa di un incendio o di un guasto. Per quanto riguarda invece il rischio connesso alla dispersione di sostanze pericolose sono state selezionate due sostanze di interesse: il GPL in quanto rappresenta il tipo di sostanza trasportata con più frequenza da convogli lungo le tratte ferroviarie e le sostanze radioattive perché presentano potenzialmente un maggiore pericolosità per l’uomo e l’ambiente. Di conseguenza, al fine di mitigare il rischio di incidenti concentreremo l’attenzione sullo sviluppo di prototipi di sensori in fibra ottica per le gallerie sulle tratte ferroviarie in grado di effettuare: • Misura della temperatura; • Monitoraggio e rilevazione di GPL; • Misura di raggi gamma (dosimetro). Vale la pena sottolineare che il raggiungimento di tali obiettivi consentirà il potenziamento della: • competitività scientifica e tecnologica locale presente all’interno delle strutture partecipanti al progetto; • competitività industriale della società coinvolte, favorendo lo sviluppo di nuovi prodotti da destinare al mercato nazionale ed internazionale. |
Partner di Progetto
Partner di Progetto | |||
|
SICURFER
Project |
SICURFER |
Titolo |
Tecnologie innovative per la SICURezza della circolazione dei veicoli FERroviari (Sviluppo di tecnologie per incrementare la sicurezza e l'efficienza nel sistema ferroviario)
|
Acronimo | SICURFER |
ID del Progetto | PON01_00142 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/07/2012 | Data fine | 31/03/2015 |
Responsabile Scientifico | Prof. Antonello Cutolo | Coordinatori | |
Abstract
Abstract | |||
Ambito: Trasporto e Logistica, Beni e attività culturali
La presente proposta denominata SICURFER (Tecnologie innovative per la SICURezza della circolazione dei veicoli FERroviari), nasce dall'esigenza di massimizzare i livelli di sicurezza di tutti i sistemi ferroviari grazie allo studio di nuove unità diagnostiche (UD) installabili a terra o a bordo. Le prime, maggiormente indirizzate ad infrastrutture non estese (es. deviatoi, viadotti) garantiranno un monitoraggio continuo nel tempo dei parametri funzionali e di degrado, le seconde, destinate a strutture estese (ad esempio armamento, sede, segnalamento) offrono un monitoraggio continuo nello spazio, ma richiedono un'elevata frequenza dei ''passaggi'' con elevati costi di esercizio per effettuare un monitoraggio sufficientemente intenso anche nel tempo. Si punta ad aumentare tale frequenza studiando UD installabili su comuni veicoli in esercizio, quindi senza la necessità di ricorrere a materiale rotabile specializzato. Le UD saranno dotate di sensoristica, sistemi di acquisizione ed elaborazione dati e saranno in grado di inviare ad un Centro di supervisione informazioni diagnostiche aggregate, quali ad esempio segnalazioni di warning e di allarme. Il centro sarà dotato di un modulo di supervisione in grado di fornire agli operatori di esercizio e manutenzione una visione schematica d'insieme circa lo stato del sistema controllato, evidenziando graficamente l'approssimarsi di eventi che mettano potenzialmente a rischio la sicurezza. Sulla base di tali informazioni, si procederà alla selezione della strategia d'intervento sulle infrastrutture più efficace ed efficiente, grazie un sistema di supporto alle decisioni, e saranno monitorate le flotte dei veicoli circolanti allo scopo d'individuare criticità tipiche di una tipologia di veicoli. Si farà ricorso all'introduzione di tecnologie innovative per i sistemi di trasporto su rotaia, settore questo tipicamente conservativo in quanto molto legato al rispetto delle condizioni di sicurezza. Per tale motivo il progetta prevederà, nell'ambito del primo Obiettivo Realizzativo di Studio di Sistema (numero 0), la definizione di linea guida per la validazione e, in prospettiva, per la certificazione delle UD. Al momento si prevedere di introdurre tecnologie quali le FPGA, le MEMS e quelle optoelettroniche. Il progetto richiede l'apporto di numerose competenze che, al termine del progetto stesso, ci si attende risultino notevolmente accresciute. Sarà necessario partire dalle competenze detenute dai gestori e manutentori dei sistemi su rotaia, dagli esperti nella realizzazione di Unità diagnostiche (sono richieste esperienze sia in campo civile sia in campo tecnologico), dagli esperti di tecnologie innovative. Il sistema studiato avrà bisogno di un'azione di integrazione che permetta di definire gli aspetti tecnici sistemici in modo da rispondere al meglio alle attese di incremento dei livelli di sicurezza. A tal fine è stato necessario costituire un'ampia compagine di proponenti, ciascuno dei quali porta esperienze di alto livello in ambito nazionale e non solo. Sono stati quindi coinvolti importanti utilizzatori finali (Circumvesuviana e Rete Ferroviaria Italiana), un rilevante numero di Piccole e Medie Imprese, aventi ciascuna una forte e diversificata specializzazione, ed alcuni organismi di ricerca in grado di garantire una notevole crescita allo stato dell'arte attuale del settore del trasporto su rotaia. Ansaldo STS è la capofila di questa compagine e, oltre a studiare le UD più direttamente collegata alla propria esperienza progettuale-impiantistica, svolgerà il ruolo di ''integratore di sistema'', ponendo così alla testa di una filiera di aziende. Gli obiettivi definiti, la tecnologie messe in campo e la capacità di proporre sistemi sul mercato internazionale, si ritiene possano garantire alla compagine di raggiungere con successo gli obiettivi di progetto e, successivamente, di passare alla fase di industrializzazione occorrente a competere sul mercato del trasporto su rotoia. |
|
Partner
Partner | |||
|
NEMBO
Project |
NEMBO |
Titolo |
Studio e sperimentazione di sistemi iNnovativi “EMBedded” caratterizzati da elevata efficienza per applicazioni ferrOviarie |
Acronimo | NEMBO |
ID del Progetto | PON03PE_00159_1 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/05/2014 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Renato De Guglielmo - Ansaldo STS S.p.a. | Coordinatori per CeRICT | Antonino Mazzeo – DIETI - Unina |
Abstract
Abstract | |||
Nelle recenti strategie comunitarie ed europee lo spostamento modale verso sistemi di trasporto smart e green, quali quello su rotaia, è un presupposto fondamentale e grande enfasi viene data all’introduzione di componenti innovativi atti a realizzare un rinnovamento tecnologico nei sistemi attualmente utilizzati. In generale i sistemi di trasporto ferroviari sono caratterizzati da un’elevata complessità strutturale e da componenti funzionali che devono garantire prestazioni sempre migliori, assicurando elevati standard di sicurezza ed affidabilità. Da ciò deriva una continua spinta all’introduzione di moderne tecnologie che possano potenziare ed incrementare l’efficienza e la sicurezza di tali sistemi. In tale scenario il progetto “NEMBO” mira allo studio ed all’introduzione di sistemi embedded ad alte prestazioni ed affidabilità per conseguire il trend di rinnovamento tecnologico richiesto nel settore ferroviario. Tale studio sarà mirato ad intervenire in maniera trasversale ai diversi sottosistemi utilizzati per la gestione della circolazione ferroviaria e pertanto i temi di ricerca che saranno perseguiti ed affrontanti nel progetto sono:
Per quanto riguarda il primo punto, negli attuali sistemi ferroviari, soprattutto in ambito urbano, sono ancora diffuse tecnologie analogiche che non consentono elevate prestazioni, e che richiedono costanti interventi manutentivi ed elevati costi di gestione. E’ quindi necessaria una traslazione verso soluzioni innovative di tipo embedded ottimizzate in termini di hardware e software, in grado di incrementare la sicurezza, l’efficienza e nel contempo che consentano un abbattimento dei costi di gestione dell’impianto; a tal fine si propone lo studio di sistemi embedded innovativi per il comando e controllo degli enti ferroviari al fine di incrementarne l’efficienza. Nell’ambito delle tecnologie embedded, inoltre, si intende studiare e definire un sistema di misura accelerometrico MEMS che consenta di ottenere migliori prestazioni in termini di accuratezza e affidabilità, di ridurre i costi e di superare il problema della pendenza non nota della linea e dei disturbi dovuti ad ulteriori contributi esterni, quali vibrazioni e accelerazioni laterali in curva, rispetto ai sensori accelerometrici utilizzati negli attuali sistemi di bordo di tipo Automatic Train Control/Protection (ATC/ATP). A tal fine, a valle della definizione degli opportuni modelli di studio, saranno definiti gli algoritmi di data-fusion per la compensazione dell’errore e per ottenere l’informazione accelerometrica nella direzione di interesse. Per quanto riguarda il terzo punto, nell’ambito della proposta progettuale relativa alle tecnologie embedded, si intende studiare e definire una piattaforma innovativa basata su architetture multi-core commerciali da utilizzare in applicazioni safety-critical, che possa garantire maggiori performance in termini di sicurezza, affidabilità ed elaborazione dati dei sistemi di gestione della circolazione ferroviaria. La nuova architettura sarà caratterizzata da un sistema multi-core, in sostituzione delle attuali schede a monoprocessore utilizzate, che consentirà di concentrare sulla stessa scheda sia funzioni definite “vitali” che “non vitali”; il controllo dei core sarà gestito in maniera indipendente tramite opportuno “gestore di core” che garantirà la non intrusività del core “non vitale” sul core “vitale”. Saranno, inoltre, definite le caratteristiche strutturali, funzionali e i requisiti di operatività “real time di un’architettura di “Treno Full Ethernet” che utilizzi il bus ethernet”, con il vantaggio di avere un’unica rete integrata, con capacità di trasmissione delle informazioni notevolmente superiore al bus MVB attualmente utilizzato e caratterizzata da maggiore efficienza, accoppiata a sistemi di bordo più performanti grazie alla integrazione con la rete “full-ethernet” e all’utilizzo di nuove tecnologie, quali quella dei componenti elettronici a tecnologia SiC a basse perdite. La maggiore disponibilità di informazione consentirà l’integrazione dei principali sottosistemi del veicolo nella rete full-ethernet, al fine di migliorare le prestazioni e ridurre il consumo energetico. L’utilizzo di tecnologie innovative di tipo embedded, dunque, sarà applicabile nei diversi contesti del settore ferroviario analizzati; le innovative architetture strutturali e i nuovi componenti proposti garantiranno una gestione sicura della circolazione ferroviaria, caratterizzata da maggiori performance, nel rispetto dei vincoli di safety, consentendo l’utilizzo di componenti di tipo COTS (Commercial Off-The-Shelf), facilmente accessibili e acquistabili. |
Apps4Safety
Project |
Apps4Safety |
Titolo |
Active Preventive Passive Solutions for Safety: an integrated approach to develop safer cars |
Acronimo | Apps4safety |
ID del Progetto | PON03PE_00159_3 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/10/2013 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Anita Fiorentino - FGA | Coordinatori per CeRICT | Anna Rita Fasolino – DIETI - Unina |
Abstract
Abstract | |||
Il progetto "APPS4Safety - Metodologie e tecnologie innovative per un approccio integrato alla sicurezza del veicolo" è finalizzato alla esplorazione di nuovi paradigmi di processo finalizzati alla integrazione nel ciclo di sviluppo e validazione del prodotto automotive di tecniche di modellazione e simulazione virtuale particolarmente adatte alla progettazione di soluzioni tecnologiche migliorative della sicurezza del veicolo, dal punto di vista passivo, attivo e preventivo. Le prestazioni dei veicoli rispetto alla sicurezza stradale sono oggi fondamentali non solo da un punto di vista etico e normativo (obiettivo Europeo per il periodo 2010-2020, di ridurre del 50% il numero dei morti legati a incidenti stradali), ma anche dal punto di vista del mercato. Sempre di più le automobili vengono valutate, qualificate da enti ed organizzazioni terze e, infine, acquistate anche e soprattutto in base al grado di sicurezza che esse possono offrire ai viaggiatori. Tali aspetti vengono non più solo valutati dal punto di vista della sicurezza passiva (protezione degli utenti - soprattutto vulnerabili come bambini, anziani e pedoni - in urti convenzionali e non), ma anche rispetto alla capacità del veicolo di applicare logiche di segnalazione del pericolo o di attuazione automatica di contromisure in grado sia di evitare gli incidenti che di intervenire sulla dinamica del veicolo in modo da ridurre l’entità degli impatti o ridurne le caratteristiche più sfavorevoli. Il progetto intende affrontare problematiche di ricerca, al momento non oggetto delle procedure di rating o omologazione dei nuovi veicoli, con un approccio multidisciplinare, che contempla indagini mediche sulle lesioni degli incidentati, una clusterizzazione trasportistica degli incidenti stradali, la progettazione meccanica di componenti strutturali del veicolo, l’individuazione e successiva progettazione di sistemi elettronici di bordo, di ausilio alla guida, l’utilizzo di simulatori di guida ad alta immersività per analisi dei comportamenti naturali, la definizione di nuove e più integrate procedure di prova, la rivisitazione dei processi di sviluppo e l'introduzione dei necessari sottoprocessi, metodi e toolchain per soddisfare i requisiti della ISO 26262, con particolare attenzione alle fasi di progettazione e test dei sistemi e del software embedded. In particolare l’aumento delle aspettative dei clienti riguardo alla sicurezza a bordo veicolo ed i requisiti sulla sicurezza sempre più stringenti imposti dalle leggi correnti stanno guidando le organizzazioni produttrici a riconsiderare i propri processi di produzione e a modificarli opportunamente, al fine di riuscire a garantire i richiesti standard di sicurezza. In questo nuovo scenario la norma ISO 26262, Road vehicles -- Functional safety, riveste un ruolo fondamentale in quanto definisce i requisiti che devono essere posseduti dai processi di produzione di sistemi E/E inerenti la sicurezza ed installati su autovetture per passeggeri con massa del veicolo fino a 3500 kg. La conformità alla ISO 26262 sta per diventare un requisito obbligatorio nell’ambito automotive per tutto ciò che concerne la sicurezza funzionale. Lo standard è limitato alla produzione di autovetture fino a 3,5 tonnellate, ma potrebbe anche essere applicata o servire come base per la produzione di altri prodotti di dominio automobilistico come veicoli pesanti (ad esempio, camion) o veicoli fuoristrada. Questo nuovo standard internazionale include una guida per evitare rischi, causati da "systematic failures" e "E/E random hardware failures", fornendo requisiti e processi fattibili. Più precisamente la norma:
La normativa consiste di 9 parti, 687 requisiti, 100 work products e 62 tabelle decisionali. In particolare, la parte 4 definisce il processo di sviluppo del prodotto a livello sistema, la parte 5 il processo di sviluppo a livello hardware, mentre la parte 6 tratta il processo di sviluppo a livello software. Le aziende che sviluppano prodotti E/E “safety-related” dovrebbero già essere conformi ad alcuni “Process Improvement Model (PIM)”, come CMMI e (A)SPICE. Benchè i processi di sviluppo attualmente in uso nella maggior parte delle aziende automotive possono essere considerati maturi (le auto sono prodotte già con un elevato livello di sicurezza) essi avranno comunque bisogno di un aggiornamento per incorporare i requisiti di functional safety e l’uso di metodi specifici come richiesto dalla ISO 26262.
Lo scopo App4Safety sarà pertanto di analizzare il corrente processo di sviluppo dei Sistemi Safety Elettrici ed Elettronici (E/E) adottato nell’ambito industriale di interesse al fine di individuare i punti di intervento necessari ad adeguare il ciclo di vita di tali sistemi alla normativa ISO 26262. A tal fine, si svolgerà una analisi preliminare dello standard allo scopo di definire un framework di riferimento per la modellazione dei processi, delle attività e dei workproduct (sia modelli dinamici che statici) in esso definiti. Tale framework potrà essere impiegato per modellare anche il corrente ciclo di vita dei sistemi E/E, le singole attività ed i prodotti semilavorati attualmente generati, al fine di dedurre efficacemente le differenze ed i gap che sussistono tra i processi correnti e quelli prescritti dalla norma. Per modellare i processi correnti, sarà necessaria una attività preliminare di analisi che sarà condotta usando opportune tecniche di rilevazione ed assessment che potranno includere l’analisi della documentazione dei processi già disponibile nell’ambito dell’organizzazione industriale, ovvero interviste con gli opportuni stakeholder (figure coinvolte nella gestione e nella conduzione dei processi industriali), o analisi etnografiche. A supporto di questa attività di analisi potranno essere utlizzati idonei strumenti a supporto quali questionari, checklist web based per la raccolta dei dati. Dopo che saranno state individuate le aree del processo di sviluppo corrente dei sistemi per la sicurezza attiva e preventiva su cui sarà necessario intervenire al fine di adattare il processo di sviluppo alle direttive definite dallo standard ISO26262, verranno individuate le opportune soluzioni metodologiche e tecnologiche per rendere tali processi compliant allo standard ISO 26262. L’obiettivo di Apps4Safety sarà di concentrarsi specificamente sul processo di sviluppo software prescritto dallo standard e di proporre soluzioni trasversali di supporto all’esecuzione dell’intero processo, nonchè soluzioni verticali, progettate per supportare specifiche attività del ciclo di vita.
|
FERSAT
Project |
FERSAT |
Titolo |
Studio di un sistema di segnalamento FERroviario basato sull’innovativo utilizzo delle tecnologie SATellitari e della loro integrazione con le tecnologie terrestri |
Acronimo | FERSAT |
ID del Progetto | PON03PE_00159_4 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/05/2014 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Fabio Massimo Poli - Ansaldo STS S.p.a. | Coordinatori per CeRICT | Luigi Paura – DIETI - Unina |
Abstract
Abstract | |||
Il presente progetto mira allo studio ed allo sviluppo di un processo di modernizzazione e potenziamento delle reti ferroviarie regionali, incrementandone i livelli di sicurezza e la capacità di trasporto, facendo leva sulle nuove tecnologie satellitari di localizzazione e di telecomunicazioni e della loro integrazione con quelle terrestri sia tradizionali che innovative. In particolare, le suddette innovazioni tecnologiche favoriranno lo sviluppo della modalità ferroviaria, nell’ambito del trasporto regionale, riducendone i costi di esercizio e manutenzione, oltre che il costo di primo investimento per realizzare nuove linee e/o potenziare le esistenti. Gli obiettivi su menzionati verranno perseguiti attraverso la minimizzazione (intesa come riduzione) delle istallazioni di impianti lungo linea, concentrando l’installazione di apparati tecnologici innovativi a bordo dei veicoli ferroviari. Il progetto si propone altresì di analizzare e mettere in opera un processo di virtualizzazione (intesa come sostituzione di componenti fisici con componenti equivalenti virtuali) che, assicurando un’equivalenza funzionale dei componenti tradizionalmente adoperati per il segnalamento ferroviario, ha il vantaggio addizionale di consentire un upgrading tecnologico ed un eventuale potenziamento prestazionale dell’apparato stesso.La riduzione significativa degli interventi “wayside” e l’approccio di “virtualizzazione” su citato renderanno agevole ed attraente dal punto di vista economico la “migrazione” delle soluzioni esistenti verso quelle innovative, garantendone la coesistenza e consentendo quindi una possibile graduazione degli investimenti necessari al processo di modernizzazione. Le tecnologie abilitanti e costituenti i componenti di segnalamento innovativi si basano sui sistemi di localizzazione satellitare “sicura”, oltre che di tecnologie di comunicazioni satellitari e reti di telefonia cellulare terrestri (2G o 3G), le cui infrastrutture tecnologiche sono già disponibili e non richiedono particolari investimenti. Nel settore della localizzazione satellitare, in particolare, si valuterà la possibilità di utilizzare, in aggiunta al sistema GPS, anche il sistema EGNOS-GALILEO sul a Commissione Europea sta pianificando nuovi investimenti per favorirne l’utilizzo in campo ferroviario. L’impiego “esteso” dei sistemi GNSS (Global Navigation Satellite System) nasce dall’esigenza di incrementare la robustezza del sistema con conseguenti benefici anche sulla disponibilità del servizio offerto. All’impiego della tecnologia satellitare, nel progetto si contemplerà inoltre, lo sviluppo di elementi complementari messi a supporto dei sistemi per la gestione del traffico ferroviario (sistemi di segnalamento), al fine di incrementare il livello complessivo di disponibilità e di accuratezza delle funzionalità considerate critiche nel settore ferroviario. Più dettagliatamente, si valuteranno soluzioni innovative di reti di comunicazioni da predisporre lungo la linea e sui veicoli per garantire e migliorare le comunicazioni terra-bordo e terra-terra. L’obiettivo primario è quello di integrare differenti tecnologie wireless e wired per raggiungere i livelli di qualità del servizio richiesto per la gestione in sicurezza del traffico ferroviario e senza necessariamente predisporre una rete TLC dedicata. La compagine proponente si trova in posizione strategica per realizzare le nuove tecnologie ed esportare le soluzioni sia in campo nazionale che Europeo. Ansaldo STS ha infatti ottenuto nell’ambito del settore ferroviario Europeo (UNIFE-UNISIG) il ruolo di coordinamento per definire i requisiti del nuovo sistema di localizzazione satellitare previsto per l’evoluzione del sistema ERTMS e, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Europea, sta già realizzando le tecnologie di base per validarle in ambiente ferroviario. in un apposito Test Site da realizzare in Sardegna con il coinvolgimento di RFI. Il Test Site ha in particolare l’obiettivo di validare la rispondenza del sistema EGNOS-GALILEO ai requisiti ferroviari. I primi risultati del progetto 3InSat (a cui Ansaldo STS partecipa e che si concluderà nel 2014) saranno utilizzati nel progetto FERSAT per realizzare un ulteriore avanzamento tecnologico particolarmente focalizzato ai bisogni di ammodernamento delle linee regionali ad alta capacità (metropolitane a cielo aperto) che richiedono sistemi di localizzazione in grado di garantire le prestazioni di sicurezza anche in aree parzialmente ostruite (come, ad esempio, nelle gallerie e/o in presenza di interferenze provocate da emissioni radio tipiche degli ambienti urbani). Inoltre la presenza nella compagine dei proponenti di PMI esperte di tecnologie ferroviarie, e il coinvolgimento delle principali Università Campane attraverso il CeRICT, favorirà una efficace integrazione nel progetto delle tecnologie di telecomunicazioni innovative sia satellitari che terrestri sia per quanto riguarda le problematiche di localizzazione che per quelle dicomunicazione. Sul piano della ricerca verranno affrontati temi di assoluta novità per il settore ferroviario che vanno dalle tecniche di localizzazione satellitare con requisiti di sicurezza imposti dalle norme CENELEC, all’utilizzo di multi-costellazioni (GPS, GALILEO, GLONASS), a tecniche di localizzazione ibride cioè basate, sull’impiego congiunto della tecnologia satellitare e di quella terrestre, generalmente più tradizionale sia per scenari indoor (come le gallerie) che outdoor. |
LIMS
Project |
LIMS |
Titolo |
Sviluppo e dimostrazione su scala regionale di una Piattaforma Aperta di Servizi B2B (LIMS – Logistic Information Management Services) per l’armonizzazione della gestione dei processi di natura commerciale nella filiera logistica portuale ed interportuale integrata |
Acronimo | LIMS |
ID del Progetto | PON03PE_00159_5 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/09/2013 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Dott. Ing. Lucio Tirone di ASTER | Coordinatori per CeRICT | Luigi Romano – Unipathenope |
Abstract
Abstract | |||
L’obiettivo principale del Progetto LIMS è lo sviluppo e dimostrazione su scala regionale di una Piattaforma Aperta di Servizi, che consenta, sulla base di un modello unificato dei processi portuali ed interportuali, la gestione armonizzata, digitalizzata ed efficiente delle informazioni di natura commerciale da parte delle Autorità competenti e degli utenti pubblici e privati operanti nella filiera integrata della logistica portuale ed interportuale. In particolare la Piattaforma LIMS sarà sviluppata considerando la componente principale B2B (Business to Business) che definisce le transazioni di natura commerciale tra utenti non istituzionali. In questo caso, si definiranno sia i flussi informativi richiesti dai vari attori in gioco sia le interfacce più idonee per realizzare gli scambi di informazione. Il progetto si inserisce nel quadro più ampio della digitalizzazione dei processi della Pubblica Amministrazione e della razionalizzazione e standardizzazione della gestione dei trasporti a livello nazionale, intendendo di fatto sperimentare a livello pilota in Regione Campania la componente di sevizio B2B della futura National Single Window per i trasporti marittimi che dovrà essere implementata, in recepimento della Direttiva Europea 2010/65 entro il 2015 a livello nazionale ed istituzionale. La Piattaforma LIMS offrirà, verso gli utenti della Comunità Portuale, i seguenti servizi cardine:
Lo sviluppo della Piattaforma nelle sue componenti Hardware/Software si basa sulla generazione di un Modello Armonizzato che consentirà lo studio di soluzioni relative a tutti gli aspetti di scambio di informazioni e documenti (flussi informativi) tra la moltitudine di attori coinvolti nei processi logistici i quali differiscono tra la realtà del sistema Porto e il sistema Interporto. In entrambi i casi la Piattaforma rappresenterà l’unica interfaccia verso i quali gli utenti potranno rivolgersi per ottenere servizi di tipo commerciale. Nel caso specifico della filiera logistica campana i nodi si configurano principalmente come centri di trasporto intermodale strada-mare (porto di Napoli e Salerno) e strada-ferrovia (interporti di Nola, Marcianise e Salerno). Tale Modello sarà in grado di rappresentare i differenti cicli dei processi logistici, in funzione dello scambio di messaggi fra gli attori della comunità portuale/interportuale e sulla base dei sistemi info-telematici da essi utilizzati. Una volta completato, esso fornirà tutti gli elementi per identificare, definire e sviluppare i Servizi B2B (Business to Business) e B2A (Business to Administration) da offrire agli attori coinvolti nella filiera logistica. Ø The last target is to develop a simple, effective and user friendly connection system between the cylinder and the adapters, as explained before, to improve the stiffness characteristics of the system. |
MODISTA
Project |
MODISTA |
Titolo |
Soluzioni innovative per il Monitoraggio e la Diagnostica preventiva di infrastrutture e flotte di veicoli da remoto al fine di elevare i livelli di disponibilità, efficienza e sicurezza dei siSTemi ferroviAri |
Acronimo | MODISTA |
ID del Progetto | PON03PE_00159_6 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/05/2014 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Antonio Ruggieri - Ansaldo STS S.p.a. | Coordinatori per CeRICT | Daniele Riccio – DIETI - Unina |
Abstract
Abstract | |||
L’utilizzo sempre più diffuso del sistema di trasporto ferroviario quale modalità di trasporto smart and green (in linea con le direttive europee per la mobilità sostenibile contenute in HORIZON 2020) ha portato, negli ultimi anni, ad una spinta sempre più crescente verso lo studio di soluzioni tecnologiche e metodologiche volte a prevenire fenomeni di minaccia alla safety ferroviaria e all’ambiente circostante e che, nel contempo, richiedano investimenti e costi contenuti. Una delle leve per perseguire l’incremento della safety e contemporaneamente una riduzione dei costi operativi è l’ottimizzazione del monitoraggio e della diagnostica. Ad esempio, tra gli approcci promettenti, spesso si include quello della ottimizzazione delle procedure operative di manutenzione. Nello specifico, per ottimizzare la manutenzione, si passa da una procedura manutentiva preventiva, che avviene a intervalli di tempo predefiniti, ad una manutenzione basata sulle condizioni, che adatta gli interventi di manutenzione alla condizione reale (di usura) dei componenti. Per ottenere tali risultati risultano determinanti un opportuno livello di aggiornamento e di qualità delle informazioni sulla condizione corrente dell’infrastruttura, dei veicoli e delle aree interessate. In questo contesto con tale progetto si intende studiare, definire e proporre soluzioni (tecnologiche e metodologiche) innovative per il: Monitoraggio dell’infrastruttura ferroviaria e delle aree limitrofe: È opportuno ricordare che le infrastrutture, in generale, subiscono un danneggiamento continuo nel tempo, causato da pesi propri, carichi permanenti e dalle azioni ambientali, ed uno discontinuo, causato dagli eventi di più oneroso impegno strutturale, quali sismi, carichi accidentali particolarmente severi, smottamenti e subsidenza. In ragione di ciò si può immaginare che le strutture percorrano un cammino involutivo che, nel tempo, ne peggiora le prestazioni e di conseguenza abbassa il livello di sicurezza globale. A queste azioni continue e discontinue “lente” si aggiungono le azioni di tipo dinamico trasmesse alle infrastrutture da vibrazioni naturali e indotte, ad esempio dal passaggio dei veicoli. Considerando un periodo sufficientemente lungo queste azioni possono dare luogo a fenomeni di fatica, che possono determinare il cedimento dell’elemento strutturale senza che sia stato mai superato il valore di resistenza del materiale. Le infrastrutture ferroviarie sono tipicamente soggette: • sia a fenomeni di deformazione caratterizzati da dinamiche evolutive di tipo “lento” (ad es. le frane o la perdita di parallelismi dei binari) • sia a fenomeni dinamici quali le deformazioni dovute alle vibrazioni indotte dal passaggio dei veicoli ferroviari. La prima fenomenologia si presta ad essere in principio convenientemente monitorabile (si parla di monitoraggio statico) attraverso tecnologie di telerilevamento satellitare che prospettano monitoraggi aggiornati temporalmente con cadenza settimanale ma sinottici, ovvero relativi ad estese aree di territorio (centinaia di chilometri quadrati). Nel progetto viene proposto un monitoraggio da remoto realizzato mediante l’applicazione di opportuni algoritmi alle immagini radar raccolte dalla costellazione italiana di satelliti COSMO/SkyMed che consente di rilevare spostamenti e deformazioni di determinati punti a terra (stabili in termini di fase radar e riconducibili presumibilmente a realtà fisiche come parti infrastrutturali e perciò indicativi dell’assetto della linea ferroviaria). La metodologia si candida a garantire intrinsecamente il rispetto (o quantomeno a supportare la verifica) dei livelli di sicurezza imposti dalle normative vigenti e dai regolamenti degli esercenti ferroviari. Ad integrazione del sistema proposto, per monitorare la seconda fenomenologia, verranno utilizzati dei sistemi di monitoraggio alternativi con sensoristica accelerometrica a tecnologia MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems), installata direttamente in campo che restituiscono la risposta dinamica dell’infrastruttura o dell’area territoriale osservata. Tale sistema consentirà, ad esempio, di stimare l'influenza di un singolo convoglio sull'infrastruttura monitorata identificando quindi le composizioni treno più critiche per l'infrastruttura. Verrà, inoltre, formulato un adeguato modello del sistema di misura (modello della misurazione) per la valutazione della qualità delle misure sia sul sistema dinamico operante "in locale" sia su quello basato su tecnologie satellitari. Infine si definirà un criterio per confrontare i dati rilevati dal sistema di monitoraggio satellitare con quello utilizzante la sensoristica accelero metrica. Monitoraggio dei convogli ferroviari mediante telecamere lineari veloci: Per scongiurare guasti e/o situazioni di pericolo per i rotabili e di conseguenza per l’infrastruttura, con tale progetto si propone lo studio di un sistema di “visual inspection” basato su telecamere lineari veloci. Le telecamere utilizzate nella proposta, dotate di opportuno illuminatore all’InfraRosso (IR), costituiscono un elemento innovativo per le applicazioni ferroviarie; esse sono installate nel Portale MultiFunzione di RFI di Sezze Romano attualmente in fase di pre-esercizio. L’obiettivo è quello di osservare parti strutturali e componenti meccanici del materiale rotabile e diagnosticarne eventuali anomalie (es. molle dei carrelli, balestre, parti di sottocassa danneggiate, elementi disassati, etc...) che possano compromettere la disponibilità e la sicurezza del rotabile e dell’infrastruttura. Tali anomalie saranno definite a partire dai requisiti forniti dagli Utenti finali e dalla tipologia di veicoli che si intende analizzare. Per tale attività risulta necessario definire e studiare degli algoritmi innovativi che consentano di comparare le immagini acquisite dalle telecamere con i relativi modelli ideali. Per uno sviluppo successivo, le informazioni acquisite, DA TERRA con telecamere lineari veloci DA REMOTO con radar-satelliti in questo modo, sono utilizzabili anche ai fini della prognostica (previsione dei guasti basata sull'utilizzazione corrente del prodotto). Difatti, l'approccio tradizionale di manutenzione basato sulle ore o sul chilometraggio trascura una variabile chiave: come viene effettivamente usato il prodotto. Monitoraggio dello stato delle merci: L’obiettivo è quello di realizzare una piattaforma costituita da un sistema di bordo e uno di terra per il monitoraggio dello stato delle merci e, in particolare di merci pericolose o che possano essere considerate tali in determinate condizioni. La piattaforma da realizzare intende prevenire gli incidenti e incrementare la safety (ad esempio, perdite di liquidi tossici in aree densamente popolate) e, incrementare anche gli aspetti di security (ad es. mediante un monitoraggio continuo dei carri sarebbe possibile ridurre i tempi di intervento dei “first responders” a seguito di un attacco terroristico sul treno). Il Sistema di bordo sarà costituito da: • Una centralina per l’acquisizione dei dati raccolti dai sensori installati sul carro e per la successiva pre elaborazione con lo scopo di ottenere un dato aggregato utilizzabile dal centro di controllo. • Un modulo di comunicazione wireless, per inviare i dati acquisiti al centro di controllo. Si valuterà se inviare i dati direttamente al centro oppure se servirsi di un sistema di raccolta lungo linea. • Un modulo per la geolocalizzazione del carro a partire dal quale potranno essere confezionati diversi servizi utente, quali la tracciabilità ed i tempi di sosta del carro merci. Inoltre dotando ogni carro, o parte dei carri, del convoglio di tali moduli di geo-localizzazione sarà possibile, verrà studiato un modello di triangolazione satellitare, attraverso il quale ottenere informazioni sull’integrità del convoglio (integrity train). • Un sistema di alimentazione. A causa dell’assenza di un’alimentazione elettrica a bordo dei carri merci verrà studiata, progettata e realizzata una soluzione stand-alone per l’alimentazione della centralina e dei moduli mediante un sistema di energy-harvesting e di accumulo dell’energia non invasivo dimensionato in funzione della richiesta energetica del sistema di bordo. La sfida è studiare un sistema di bordo che possa, a regime, essere facilmente adattato alle diverse tipologie di famiglie di carri. Verrà effettuato uno studio statistico ad hoc per individuare quale tipologia di carro, tra quelli che trasportano merci pericolose, sia potenzialmente più pericolosa per la sicurezza ferroviaria ma soprattutto per la vita umana in generale e su questo verrà dimostrata la fattibilità della soluzione. Il sistema di terra è rappresentato dai dispositivi, eventualmente posizionati anche lungo linea, per lo scarico e l’invio dei dati, in un opportuno formato, ad un centro di controllo per essere poi processati e restituiti all’End User. Monitoraggio prognostico di flotte di veicoli ferroviari e scambio dati operatore veicolo: Tutti i dati di monitoraggio di esercizio sono raccolti a bordo di ogni veicolo della flotta, trasmessi ad un server a terra e confrontati a livello di flotta e di periodi di esercizio. A partire dalle competenze specialistiche, e impiegando correlazioni statistiche, saranno definiti gli algoritmi prognostici utili a massimizzare la disponibilità della flotta e razionalizzare DA BORDO TRENO con centraline multifunzione gli interventi di manutenzione. Le infrastrutture di bordo e di terra sono impiegate anche per realizzare un sistema di raccolta e scambio dati tra l’operatore ferroviario ed il cliente finalizzato al miglioramento della qualità del servizio ed alla ottimizzazione dei costi di esercizio, offrendo peraltro funzioni di safety e con valenza sociale. |
Hy_Compo_2020
Project |
Hy_Compo_2020 |
Titolo |
Hy bridized COMposite and POwertrain system for Europe 2020 Sviluppo di tecnologie innovative per l'ibridazione dei compositi strutturali e dei sistemi di motopropulsione per la mobilità sostenibile |
Acronimo | Hy_Compo_2020 |
ID del Progetto | PON03PE_00159_7 | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 02/01/2014 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Michele Giordano - CNR | Coordinatori per CeRICT | Michele Giordano - CNR |
Abstract
Abstract | |||
Obiettivo generale del progetto Hy_COMPO_2020 è la progettazione ed applicazione di soluzioni innovative nell’ambito della mobilità sostenibile che, fondate sulla logica dell’ibridazione delle tecnologhe e sulla base di una visione della sistematicità e complementarietà, sono tese ad incrementare l’efficienza dei veicoli grazie a: 1) l’impiego di compositi strutturali ibridi e all’integrazione delle relative tecnologie di lavorazione opportunamente implementate mediante processi innovativi e secondo la logica delle produzioni di serie - per la realizzazione di componenti veicoli (parti strutturali e non); 2) lo sviluppo di nuove architetture motori e alla ricerca di nuovi modelli in grado di integrare sinergicamente gli sviluppi veicolo-motore.
Nel dettaglio, il presente progetto di R&S mira a sviluppare, in modo integrato e sinergico, soluzioni innovative in grado di efficacemente rispondere a: 1) le problematiche di sviluppo tecnologico nell’ambito dei materiali e relative tecnologie di lavorazione per parti e componenti del veicolo al fine di conseguire una significativa riduzione di peso dello stesso con il miglioramento delle attuali prestazioni e dell’efficienza economico-produttiva. 2) le problematiche dei più diffusi sistemi di propulsione ibrida dove, oltre ai benefici di tale tipo di propulsione (sinergia tra trazione elettrica e trazione tradizionale) sarà possibile prevedere l’impatto ed i benefici della tecnologia C_Hybrid, che definisce una soluzione originale di architettura di motopropulsione ibrido serie, abbinata alle soluzioni tecnologiche di alloggiamento batterie e di riduzione dei pesi insieme a modelli e logiche di controllo evolute per il controllo della propulsione ibrida e dei componenti ad essa connessi. Le soluzioni proposte a tali problematiche sono concorrenti per lo sviluppo di nuovi sistemi di mobilità e si autosostengono: da un lato, la possibilità di un’applicazione diffusa della propulsione elettrica unita al propulsore termico richiede notevoli sforzi in termini di alleggerimento veicolo, dall’altro, la sostenibilità economica della produzione di veicoli e/componenti veicoli in materiali compositi richiede, oltre alla ricerca di più efficienti tecnologie di produzione, la disponibilità da parte del mercato a riconoscere un premium-price giustificato dai risparmi futuri in termini di carburante e minori esternalità che i veicoli ibridi ed elettrici possono garantire. Di qui la necessità, contemplata nel presente progetto, di individuare possibili soluzioni di integrazione dei risultati dell’alleggerimento con quelli dell’ibridizzazione, al fine di conseguire significativi risultati di maggiore efficienza nel medio- lungo periodo. |
TEMOTEC
Project |
TEMOTEC |
Titolo |
Tecnologie e Modelli per la tutela degli Ecosistemi Culturali |
Acronimo | TEMOTEC |
ID del Progetto | PON03PE_00098_1 (Asse I - Sicurezza e ambiente) | Programma | PON “R&C” 2007-2013 |
Data inizio | 01/06/2014 | Data fine | 31/12/2016 |
Responsabile Scientifico | Giuliano Gerardo Calabrese - Atos Italia Spa | Coordinatori per CeRICT | Eugenio Zimeo – Unisannio |
Abstract
Abstract | |||
Il progetto TEcnologie e MOdelli per la Tutela degli Ecosistemi Culturali (TEMOTEC) nasce con l’obiettivo di promuovere attività di ricerca e sviluppo precompetitivo al fine di definire e sperimentare modelli e tecnologie per la tutela, la salvaguardia e la promozione degli “Ecosistemi Culturali”. L’Articolo 2 del Decreto Legislativo 42 del 22/01/04 (nel seguito TUBC o Testo Unico Beni Culturali) e ss.mm.ii. recita: <>, articolando successivamente cosa identificare in bene culturale e paesaggistico. Tali definizioni e significati sono totalmente accolti nel progetto TEMOTEC che opera sull’Ecosistema Culturale in quanto concepisce il patrimonio culturale come un ecosistema di importanza storica, artistica, paesaggistica e altro ancora, composto da un insieme di risorse non rinnovabili facenti parte dell’ambiente che circonda l’uomo. Per proteggere tale ecosistema e importante non solo che tutto l’ambiente circostante sia sotto controllo e non diventi una silenziosa minaccia per il bene stesso o le persone che lo vivono, ma che si creino i presupposti sistemici per far sì che l’ecosfera circostante, fatta di tutte le componenti produttive, amministrative, ambientali, culturali e di consumo presenti sul territorio, partecipi essa stessa al valore e al mantenimento costruttivo del bene da conservare e valorizzare. Il principio base del progetto e di porsi non come un’attività a se stante, bensì come azione di integrazione con processi esistenti, utilizzando tutte le informazioni già disponibili, provvedendo ad un’analisi strumentale critica per perfezionare e migliorare il ciclo di qualità e di sicurezza in termini globali. In tale contesto, il progetto TEMOTEC costituisce un sistema interattivo di controllo e prevenzione, capace di geo-referenziare e rilevare sia in modalità real-time che on-demand qualsiasi tipo di informazione, dando evidenza delle coordinate esatte degli eventi segnalati e delle informazioni raccolte su uno o più oggetti del contesto. Il sistema consente di organizzare le informazioni su diversi “strati informativi” (layer orizzontali e categorie verticali), attivabili o meno in base alle esigenze di consultazione, e nel contempo consente di raccogliere informazioni di varia natura utilizzabili per il monitoraggio, la pubblicazione e la diffusione non solo nel caso degli ambienti culturali ma anche per altre esigenze. Uno degli strumenti innovativi e a valore aggiunto introdotto dal progetto e rappresentato da un framework comune di base che raccoglie e mette a disposizione le ultime metodologie e tecnologie nel campo del trattamento automatico delle informazioni. Su tale framework sono innestabili tutti i nuovi servizi, sia “core” che operativi, quali nuovi servizi collaborativi/social ed applicazioni che consentono di definire ed utilizzare modelli matematici adattivi e predittivi che partendo dalla conoscenza dei dati territoriali (in parte disponibili e in parte da acquisire con opportuna strumentazione) e del contesto in cui il bene e collocato, siano in grado di: • predire, simulare e monitorare i comportamenti e le dinamiche degli ambienti e delle risorse degli ecosistemi culturali, al fine di identificare tempestivamente l’insorgere di possibili criticità; • anticipare le valutazioni di contesto atte ad individuare le azioni di prevenzione e mitigazione dei rischi per favorire la corretta conservazione del bene interessato; • simulare scenari operativi possibili che evidenzino la possibile evoluzione delle dinamiche che interessano il bene e permettano di comprendere “cosa accadrebbe se …” Altro obiettivo del progetto e la digitalizzazione e rappresentazione-virtuale dei beni paesaggistico/culturali che insistono nell'ecosistema (es. dipinti, affreschi, sculture, edifici storicoculturali, bassorilievi, beni di particolare interesse storico o paesaggistico, ecc.) allo scopo della: • conservazione, catalogazione e archiviazione attraverso tecnologie che permettono di produrre digitalmente immagini di opere d'arte, manufatti e paesaggi la cui definizione riproduce con estrema nitidezza anche i dettagli più minuti; • fornitura di un valido supporto alle indagini scientifiche di restauro che trovano applicazione negli ambiti dedicati alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio storico-artistico; • promozione del bene e del contesto sociale e territoriale di appartenenza per garantire un ritorno alle attività che lo coinvolgono ed il perdurare di un interesse alla sua tutela; • diffusione della cultura sia tra gli esperti di settore che verso i cittadini interessati (in particolare le scuole). Particolare attenzione viene rivolta anche alla promozione, condivisione e diffusione della conoscenza ed informazioni relative alle “risorse culturali” raccolte, adottando metodologie e tecnologie ampiamente consolidate nel mondo dei Media e del Broadcasting, arricchite di nuovi strumenti derivanti dalla ricerca, come ad esempio la consultazione dei contenuti digitalizzati supportata da strumenti di “arricchimento” basati sulla modellazione e descrizione interattiva e sull’utilizzo della semantica in ambiente collaborativo. Questo consentirà da un lato di facilitare e migliorare le operazioni di ricerca e dall'altro di estendere in modo naturale, con la contribuzione collaborativa da parte degli stessi fruitori, la base di conoscenza che si va a costruire in modo incrementale intorno ai beni digitalizzati e memorizzati. Dal punto di vista del mercato obiettivo, il progetto si rivolge agli enti, le amministrazioni pubbliche ed a tutti gli altri soggetti individuati dall’art.1 del “Testo Unico B.C.” ed in generale agli operatori sia del settore culturale artistico-paesaggistico e sia agli operatori nel campo del monitoraggio e la prevenzione in generale (es. rischio frane, dissesto idrogeologico, incendi, monitoraggio campi elettromagnetici, ecc.). Infatti il progetto prevede la definizione di metodi e tecniche innovative utilizzabili per il monitoraggio in senso ampio, nonché la realizzazione di una infrastruttura tecnologica che consentirà di dotare le suddette organizzazioni di strumenti ed infrastrutture per la gestione di tali esigenze e per nuovi scenari operativi. Inoltre il progetto tiene in considerazione gli aspetti di convergenza verso il mondo IP e multimediale anche delle “utenze domestiche” che normalmente fruiscono di materiale culturale (visita virtuale di un museo o un palazzo di interesse storico) ed informativo in generale (es. la verifica continua del livello di esposizione magnetica di un edificio). Inoltre, con l’avvento di Internet a banda-larga nella gran parte del paese, oggi disponibile anche attraverso le reti mobili, e con il passaggio, ormai completo, delle televisioni alla tecnologia digitale e la sempre maggiore presenza di palinsesti, nonché di offerta on-demand, diffusa su tecnologia IP, gli operatori editoriali e televisivi stanno sempre di più adeguando i propri modelli di Business a alle nuove sorgenti di materiale informativo e a nuove tipologie di diffusione del materiale video-informativo, tendenti a valorizzare e sfruttare sempre di più i contenuti “user generated” anche derivati dall’interazione e dalla collaborazione dei fruitori e condivisione dell’informazione. Nel progetto TEMOTEC si vogliono quindi anche far convergere servizi e scenari di business “apparentemente diversi”, come ad esempio il mondo dei Media con la diffusione e promozione dei beni culturali. Analogamente, sempre seguendo tale “vision”, verrà favorita la convergenza dei servizi di Emergency Management con l’esigenza di salvaguardia e monitoraggio dei siti di interesse culturale. Il progetto si caratterizza non solo per l’individuazione di tecniche che, opportunamente ingegnerizzate, consentiranno di mettere sul mercato dei nuovi strumenti, ma soprattutto per la focalizzazione sulla formalizzazione di nuovi modelli previsionali e metodologie che saranno indotte da casi concreti e best practices rilevate in contesti cliente complessi, appartenenti anche al mercato Media ed Emergency in cui il partner coordinatore Atos ha una forte presenza. Nel corso dei contatti preliminari che il progetto ha attivato con il mercato ed il territorio, hanno manifestato interesse per le attività ed i risultati del progetto nonché per prendere parte alle attività di sperimentazione che saranno condotte con modalità e focalizzazione da concordare i seguenti Enti di cui si allegano in calce le manifestazioni di interesse pervenute: • Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia; • Provincia di Caserta; • Comune di Castellammare di Stabia. |
Partner di Progetto
Partner di Progetto | |||
|